il progetto |
Nel paesaggio umbro 7000 mq di nuova costruzione per l’Opificio Salpi: struttura a blocchi per uffici e produzione

Nothing Studio ha completato il primo prosciuttificio ipogeo d’Italia, certificato Leed

di Paola Pierotti | pubblicato: 03/03/2016
Opificio Salpi
Industria
Dove si trova:
Perugia
Preci (Pg)
Progetto:
Nothing studio
Martinsicuro (Te)
Committenza:
sal.pi uno srl
Preci (Pg)
"Copertura verde per garantire maggiore isolamento, ridurre i picchi di deflusso idrico e l’inquinamento sonoro, mitigare il microclima, fissare le polveri sottili e risparmiare sui costi di risanamento della copertura"
Enzo Eusebi
Nothing Studio ha completato il primo prosciuttificio ipogeo d’Italia, certificato Leed
"Copertura verde per garantire maggiore isolamento, ridurre i picchi di deflusso idrico e l’inquinamento sonoro, mitigare il microclima, fissare le polveri sottili e risparmiare sui costi di risanamento della copertura"
Enzo Eusebi

È in Umbria il primo prosciuttificio ipogeo in Italia. Nella zona industriale di Preci Enzo Eusebi con il suo Nothing Studio ha completato l’Opificio Salpi, un progetto di più di 7000 mq che si inserisce nel paesaggio della campagna umbra ai piedi di una collina che nasconde un terzo dell’edificio. I volumi che ospitano il ciclo di lavorazione del prosciutto sono all’interno di una struttura ipogea a C coperta da un tetto verde che segue l'andamento naturale del pendio. Al centro della C sono collocati gli edifici direzionali su pilotis e nella corte centrale, aperta verso valle, è stata posizionata una vasca di raccolta di acque meteoriche.

L’edificio si articola in una struttura a blocchi con il piano terra dedicato a spazio produttivo che si lega direttamente con parte del blocco direzionale. Per il blocco produttivo il progettista ha optato per una struttura prefabbricata in c.am con le le parti fuori terra specchiate, pensate per moltiplicare lo spazio naturale circostante, sfruttando così la dimensione illusoria di questo materiale riflettente. La stessa superficie contribuirà tra l’altro a garantire il giusto apporto di luce naturale alle aree lavorative.

Il tema della sostenibilità energetica è stato affrontato con mirate scelte formali, adeguate tecniche costruttive e standard Leed. “Particolare accortezza – spiega il progettista – è stata adottata nella scelta della copertura a verde, più di 7000 mq d’impermeabilizzazione naturale, realizzata per consentire vantaggi energetici ed economici su più fronti: maggiore isolamento termico sia estivo che invernale, riduzione dei picchi di deflusso idrico, riduzione dell’inquinamento sonoro, mitigazione del microclima, fissaggio delle polveri sottili e risparmio sui costi di risanamento della copertura”. Il manto verde che in parte riproduce il profilo collinare sarà piantumato con un agrumeto a maglia regolare che beneficerà del calore residuo proveniente dall'impianto produttivo.

Uno specifico sistema di gestione e stoccaggio delle acque meteoriche garantirà poi la riduzione della produzione di acque reflue e la richiesta di acque potabili. Ancora, il nuovo stabile è dotato di 50 moduli fotovoltaici e di 10 collettori solari per la produzione in sito di energie rinnovabili.

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Tag: industria
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