Nantes con il Quartier de la Création, Amsterdam con l'Airportcity di Schiphol, Malta con la Cottonera Marina, Marsiglia con l'operazione Euroméditerranée, il cosiddetto Strategic Framework Plan di Detroit, Parigi con le due aree di Clichy-Batignolles e la Promenade Plantée, Grenoble con l'ecoquartiere de Bonne, Londra con la Brick Lane e la high line di New York. Sono questi i dieci casi di successo che Maurizio Carta raccoglie nel suo ultimo volume dedicato alle città creative, intelligenti ed ecologiche, città misurate sui tempi che cambiano.
Il volume si chiama Re Imaging Urbanism ed è pubblicato da List Lab Editoriale, 23 euro per 335 pagine. Maurizio Carta è ordinario di urbanistica e pianificazione territoriale all'Università di Palermo, è esperto di pianificazione urbana, territoriale e strategica, è stato assessore all'Urbanistica a Palermo ed è il responsabile dello Smart Planning Lab per la progettazione delle città intelligenti. Questa pubblicazione è la terza dopo Creative City (2007) e Governare l'evoluzione (2009).
Visioni, paradigmi, sfide e impegni. Quattro macro-capitoli anticipano la presentazione delle dieci città. Il tutto è finalizzato a delibare un nuovo modo di fare urbanistica, partendo dall'idea "che il progetto contemporaneo - dice Carta - debba essere in grado di attivare un nuovo metabolismo urbano che si concili con tutela dell'ambiente, con la riduzione dei consumi, con il consolidamento del welfare e l'incentivazione di funzioni che stimolano intelligenza e creatività".
Il racconto è sostanziato dai numeri. Primo esempio: Nantes, capitale della Loira, città media che per Carta si distingue "per chiarezza di visione, qualità degli esiti e lungimiranza delle prospettive". Qualità che nel 2013 le hanno valso il premio di European Green Capital. A Nantes sono stati fatti vent'anni anni di lavoro per la rigenerazione urbana (iniziati con Nantes Métropol). Nel 2003 per l'attuazione di un grande progetto è stata creata una società, mista, Samoa, per la redazione del masterplan che si imposta sugli spazi pubblici, sulla valorizzazione della Loira e dell'eredità culturale. Risultato? 550mila mq di residenza, 300mila mq di spazi commerciali e uffici per 15.000 nuovi lavoratori. E ancora, 150mila mq di infrastrutture, 160 ettari di spazi pubblici nuovi o rivitalizzati, 2 nuove linee di trasporto pubblico e 12 km di parco lungo il fiume.
Amsterdam viene descritta come "gateway city europea", sono ancora una volta i numeri a parlare: oggi all'interno dell'area metropolitana della città olandese si trovano 1800 compagnie internazionali, società che usano la città come punto di ingresso nel mercato europeo. Da ricordare che il masterplan di Schiphol è stato organizzato in tre fasi: 2015/25/40.
Ogni città viene descritta mettendo in evidenza il suo dna, le potenzialità e i risultati ottenuti.
Il libro è un racconto sullo stato dell'arte della rigenerazione urbana europea, è un testo analitico per gli addetti ai lavori ed è anche uno strumento divulgativo per tecnici e politici. Tanti riferimenti italiani, molti legati al tema del waterfront e di Palermo, cari all'autore. Per quanto riguarda Palermo nell'ambito del capitolo 'Sfide' Carta riporta il documento di revisione del Piano particolareggiato per il centro storico presentato dall'Ufficio del Centro Storico quando Carta era assessore all'urbanistica (il cosiddetto "PPE 2.0" che sintetizza in 10 punti le sfide prioritarie della città).
L'analisi si chiude con un capitolo dedicato agli indirizzi per l'urbanistica europea, Urban Agenda (anche da applicare all'Italia). Si parla di governance e di pianificazione integrata, di drivers che devono alimentare la specializzazione dei sistemi insediativi, di connessioni materiali e immateriali, di smart greed e di green target. Il vocabolario anglosassone è ricco e puntuale. Per passare dalla vision agli impegni servono responsabilità e determinazione, ma soprattutto competenza se si vuole progettare bene nell'era della metamorfosi.
Approfondimenti. Chi è Maurizio Carta
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