Tre priorità per la riqualificazione urbana e immobiliare: cogliere e valorizzare le opportunità del digitale, industrializzare i processi dell’edilizia e migliorare le performance in fase di gestione. Intorno a questi temi ruoterà la quarta edizione dell’evento Rebuild in programma a Riva del Garda il 25 e 26 giugno prossimi. Due giorni di incontri ma soprattutto un’occasione di network per discutere su come innovare il recupero e la gestione del patrimonio studiando nei dettagli interventi che in Europa hanno prodotto significativi incrementi di prestazione energetica, comfort e funzionalità dell’immobile: progetti che grazie alla riduzione significativa dei consumi energetici hanno aumentato il valore dei beni.
“Prima di tutto contenuti”. Rebuild si presenta così alla stampa anticipando i temi, i progetti, gli obiettivi della nuova edizione che prevede anche una tappa milanese ad ottobre dove verranno presentate a istituzioni e stakeholder le linee guida e gli esiti del forum che si terrà tra un mese a Riva del Garda.
Nelle precedenti puntate Rebuild si era concentrato sul tema della sostenibilità dei processi di riqualificazione; aveva introdotto il tema del deep retrofit in alternativa alla demolizione e ricostruzione difficile da applicare in Italia dove il valore fondiario non facilita questo approccio; aveva lanciato il Premio che valorizza le iniziative più efficaci dal punto di vista energetico, ambientale ed economico con attenzione alla qualità architettonica.
Nel 2015 Rebuild focalizzerà l’attenzione sui processi di manifattura e di industrializzazione del settore delle costruzioni e dell’immobiliare. E per trasmettere chiaramente questo messaggio i promotori dell’evento hanno scelto di organizzare la conferenza stampa nella sede di FabLab a Milano, un nuovo tipo di bottega di artigiani dove si progetta e si supportano i clienti nella produzione di beni fisici. Il FabLab Milano è un luogo di relazioni e condivisione, che mette in comunicazione giovani studenti con professionisti, professori e imprese, creando sinergie, facilitando lo scambio di idee e la nascita di progetti. Le macchine e le tecnologie della digital fabrication sono qui un pretesto per far convergere nello stesso punto fisico le creatività e le idee delle persone.
L'hastagh di Rebuild 2015 è #1casaalminuto. "Con oltre 18 milioni di abitazioni che necessitano una riqualificazione, il nostro Paese ha il secondo patrimonio immobiliare più vecchio al mondo, inadeguato ad affrontare il futuro sotto molti punti di vista: energetico, estetico, funzionale, ambientale e della sicurezza sismica e d’uso - dichiara Thomas Miorin, direttore di Habitech e ideatore dell’evento -. Riqualificando 18 milioni di abitazioni entro i 18 milioni di minuti che ci separano dal 2050, l'Italia potrebbe quindi contribuire in modo strategico al raggiungimento degli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di gas serra”.
Il messaggio è chiaro e per affrontare questo percorso di accelerazione serve un’innovazione radicale e un maggior investimento sul tema dell’industrializzazione. Tra le esperienze di successo che Rebuild ha scelto di raccontare in tutti i suoi dettagli c’è quella di Energiesprong in Olanda. Tra gli ospiti ci sarà infatti Ron van Erck, già consulente per il governo olandese sul piano energetico nazionale, ma soprattutto architetto e ideatore di uno dei casi più eclatanti di deep renovation. Grazie alla piattaforma nazionale Platform 31 e all’iniziativa Energiesprong in particolare, in Olanda si sta “rivoluzionando” il processo di rinnovamento dell'edificio.
Il programma, avviato tre anni fa, prevede la riqualificazione di 111mila appartamenti che garantiscono interventi per l’azzeramento dei consumi per 30 anni. Attraverso questo, il governo olandese è riuscito a riqualificare un ampio e diversificato patrimonio di housing sociale intervenendo su involucro e impianti, con cappotti ed infissi preassemblati. Agli inquilini è stato chiesto di lasciare casa solamente per 10 giorni: un periodo incomparabile con agli abituali tempi di ristrutturazione.
Un cantiere che è durato il tempo di una vacanza al mare e i costi di ristrutturazione per l’involucro, gli impianti, la cucina e il bagno sono passati dai 140.000 ai 60.000 euro per unità abitativa dall'avvio del programma, ma l’innovazione continua: nei prossimi anni vogliono scendere a 40.000 euro ripagando totalmente l'intervento con il risparmio energetico generato.
“La casa diventa un prodotto-servizio – sintetizza Miorin – al termine di queste operazioni gli inquilini avranno una nuova abitazione e un interessante efficientamento energetico. In Olanda hanno avviato una piattaforma operativa nazionale e noi ci proponiamo con Rebuild di strutturare questo dialogo per portare un messaggio concreto, analizzando il processo, per raggiungere i medesimi obiettivi”.
Per anni si è parlato di rottamazione urbana ma questa non è la via. “I valori fondiari non giustificano la demolizione e ricostruzione – dice Ezio Micelli, presidente del comitato scientifico di Rebuild -. La rendita che si ha a Garibaldi Repubblica (Milano) non sarà comparabile con quella di Crema, Lodi o nemmeno di Bolzano. Il deep retrofit è la via giusta e la leva del valore oggi è data solo dal tema dell’energia. È urgente investire su processi radicalmente innovativi che costano molto meno di quelli attuali”.
Il caso olandese è emblematico perché ha previsto tecniche di rilievo con i droni, la personalizzazione del prodotto, la costruzione in fabbrica, il montaggio in sito, tecniche sofisticate di gestione del servizio, modi innovativi di intrattenimento delle relazioni con i proprietari e gli affittuari. L’industria delle costruzioni torna protagonista ma deve ingranare subito un’altra marcia.
Rebuild 2014. Intervista a Thomas Miorin
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