C’è posto anche per l'architettura contemporanea nella grande rivoluzione annunciata dal ministro Dario Franceschini sulla riorganizzazione del sistema culturale e turistico italiano. È prevista un’apposita direzione “per riconoscere piena dignità all’arte e all’architettura contemporanea e alla riqualificazione delle periferie urbane”.
“La direzione generale ‘Arte e architettura contemporanee e periferie urbane’ si occupa della promozione del contemporaneo promuovendone la qualità e partecipando direttamente all’ideazione di opere pubbliche, anche fornendo indicazioni per la loro progettazione. La direzione promuove anche la riqualificazione ed il recupero delle periferie urbane”. È questo il testo della nota emessa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali dedicata alla maxi-riforma presentata il 16 luglio dal ministro.
Obiettivo della proposta del Ministro è avere un’amministrazione efficiente e meno costosa, integrare cultura e turismo, valorizzare i musei italiani, rilanciare politiche di innovazione, ridurre i contenziosi tra amministrazione centrale e periferie. Particolare attenzione è dedicata anche al ruolo dei privati. “È auspicabile una piena partecipazione sia del singolo privato che delle imprese nella salvaguardia dei beni artistici, archeologici e monumentali. Peraltro – ha detto Franceschini in un’intervista all’Europa pubblicata sul sito del Mibact – adesso con l’ArtBonus (che permetterà ai donatori di ricevere detrazioni fiscali del 65%) che ha introdotto importanti benefici fiscali, non ci sono più alibi”.
La proposta che punta a rivoluzionare il modello organizzativo del beni culturali italiani dovrà passare al vaglio del consiglio dei ministri.
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