Diébédo Francis Kéré sarà il primo architetto africano a disegnare il padiglione estivo della Serpentine Gallery. Dal 23 giugno all’8 ottobre 2017 la struttura progettata dal professionista originario del Burkina Faso, sarà protagonista di Kensington Park a Londra, dove ogni estate da quasi vent’anni architetti di fama mondiale vengono chiamati per realizzare la loro prima opera nella capitale britannica.
Dal primo padiglione a forma di tenda disegnato e arredato da Zaha Hadid nel 2000, alla copertura metallica realizzata dallo studio Sanaa, dalla piramide che si ispira ad un origami di Daniel Liebskind, all’ultima soluzione “fluida” ideata da Bjarke Ingels, che si trasforma da spazio lineare a tridimensionale, costruita con 1802 scatole in lana di vetro legate fra loro da elementi in metallo, che ha registrato in quattro mesi oltre 250mila visite.
Sono 17 i progettisti che hanno contribuito al prestigioso appuntamento dell’estate londinese, ormai diventato un momento di riferimento internazionale per la sperimentazione in campo architettonico. “La Serpentine Gallery è un’opportunità per utilizzare i materiali e le tecniche di ogni giorno in maniera innovativa e creativa, sfidando - ha spiegato David Glover, advisor tecnico per l’opera di quest’anno - la nostra percezione di architettura”.
Si ispira ad un albero il progetto per l’edizione 2017. Una struttura in acciaio supporterà una grande copertura pensile, realizzata con degli elementi in legno che fanno filtrare la luce ma proteggono dalla pioggia. L’involucro sarà realizzato con delle pareti curvilinee, anche queste in legno, realizzate con moduli prefabbricati piramidali, con piccole fessure che concedono trasparenza e leggerezza all’edificio. “La Serpentine 2017 sarà un’architettura aperta. Ho scelto di tradurre questo aspetto - ha spiegato l’architetto - con delle pareti permeabili che, insieme ai quattro ingressi, consentono all’aria di circolare in ogni parte del padiglione”.
Il concept è stato studiato per stimolare il contatto del visitatore con la natura, con l’ambiente circostante e tra i visitatori. “Credo che l'architettura abbia il potere di sorprendere, unire e ispirare le persone – ha detto Kéré - comunicando temi importanti, come il senso di comunità, l’ecologia e l’economia”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Tag: arte; città; cultura; spazi pubblici