La città sognata. Dreamcity è il titolo del festival dell’architettura promosso dall’Ordine degli Architetti di Roma che sta chiamando a raccolta giovani talenti e professionisti internazionali per confrontarsi con il mondo della cultura e gli stakeholder. Alla Casa dell’Architettura non mancano rappresentanti di istituzioni pubbliche come il procuratore generale Giovanni Salvi che ha illustrato ai partecipanti di un laboratorio guidato da Gianluca Peluffo, cosa vorrebbe per la nuova cittadella giudiziaria di Prati, introducendo le tematiche di un concorso di progettazione che verrà bandito “tra almeno un anno”, piuttosto che il generale Giancarlo Gambardella, direttore della Task Force per la valorizzazione e dismissione degli immobili non residenziali del Ministero della Difesa, che ha fatto un punto sulle politiche e gli investimenti del dicastero in termini di rapporto tra costruito e green.
Cittadella giudiziaria di Roma. Attenzione alle connessioni e architettura di qualità. Queste le priorità per la Cittadella giudiziaria di Roma che rimarrà nel Quartiere Prati. Il procuratore Salvi, intervenuto a SPAM, ha spiega l’iter del processo e le sue aspettative da questo percorso di sperimentazione e visione affidato alla matita dei più giovani. “Vorremo riuscire ad offrire una nuova immagine di questo quartiere, un palazzo di giustizia diffuso, funzionale e con il minore impatto possibile sulla collettività. Un’opportunità di miglioramento anche per le strutture pubbliche del quartiere. Abbiamo avviato la fase preliminare della riqualificazione delle tre palazzine di Piazzale Clodio, abbiamo i fondi e l’accordo con Regione e Comune, identificheremo l’effettivo fabbisogno e con le autorità di competenza si delineerà la fattibilità tecnica dell’intervento. Non vogliamo solo qualcosa di funzionale ma vogliamo dare alla città di Roma un’opera pubblica che sia anche bella”. Aspettando il concorso, ai giovani di SPAM si chiede di apportare idee, soluzioni e riflessioni su come indirizzare il brief.
Valorizzazione del Patrimonio della Difesa. “Anche nel settore infrastrutturale la Difesa è al servizio del Paese. Attraverso la razionalizzazione in corso, diverse ex Caserme sono o saranno disponibili per le esigenze di altri Dicasteri, per la riduzione dei fitti passivi, per i Comuni, per i territori, per la gente, anche mediante l’uso duale militare/civile. Saranno volano per gli investimenti, creeranno nuovi posti di lavoro, miglioreranno la qualità della vita. Ex Caserme diventeranno scuole, musei, tribunali, carceri, asili, alberghi, ristoranti, residenze per gli anziani, attività commerciali. Grazie a sedimi fino ad oggi salvaguardati dalla speculazione per la presenza dei militari, oasi naturalistiche si potranno ingrandire, nuovi parchi di verde pubblico saranno vissuti da tutti”. Queste le parole del generale Gambardella che nell’ambito di SPAM ha annunciato l’impegno a realizzare caserme che rispondono ad esigenze di rinnovata qualità, attente anche al risparmio energetico. A questo impegno si aggiunge quello legato alle “caserme verdi” dell'Esercito Italiano per le quali si stima un investimento di 1,5 miliardi di euro, con ricadute dirette sull’urbanistica e l’architettura. “La Difesa – ha sottolineato Gambardella - sta lavorando in questa direzione: dal 2014 ad oggi sono state approvate 25 varianti urbanistiche e sottoscritti 36 protocolli di intesa con altrettante Pubbliche Amministrazioni. Rimane determinante la concertazione con il territorio e la sinergia con i professionisti”.
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