La strada come luogo vitale e la creazione di spazi verdi non solo per generare funzioni, ma per attirarne di nuove. Cino Zucchi è uno dei cinque team leader invitati da FS Sistemi Urbani a guidare un team multidisciplinare per ideare una visione possibile per la Milano del futuro, a partire dai sette scali ferroviari. L’architetto milanese ha partecipato ai tre giorni di workshop Scali Milano ascoltando le esigenze della comunità e degli stakeholder e delineando un metodo di lavoro. “Nel momento in cui si guarda Milano – ha spiegato Zucchi - non si può guardarla che come un incontro tra diverse visioni. A Scali Milano abbiamo cercato di incrociarle, non solo di addizionarle, ma di arrivare ad una sintesi della complessità”.
La città è cambiata e le visioni devono anticipare i tempi. “Nella città di una volta - ha spiegato Zucchi - i luoghi emergenti erano quelli architettonicamente più forti. Oggi sono invece quelli in cui si concentrano grumi funzionali importanti”. Scali Milano è, secondo l’architetto milanese, anche l’opportunità di ricucire la città attraverso la riqualificazione degli scali, punti che prima dividevano il territorio agricolo esterno e il centro della città. “Con questo processo - ha continuato l’architetto - si può ripensare questi luoghi come nuove porte del territorio, che uniscono e che consentono di guardare dall’esterno verso l’interno di Milano”.
Centrale per Zucchi anche la progettazione del verde urbano, che deve seguire uno sviluppo che punta non tanto alla quantità bensì ad un posizionamento strategico di parchi e giardini all’interno dell’agglomerato urbano. “Guardando a New York, Central Park penso sia stato ideato come un regalo ai nipoti. Un parco che non è nato per necessità, ma che ora è una fonte che genera funzioni e che alza il valore economico del territorio. Dobbiamo iniziare a pensare agli spazi verdi come elementi che non sono solo generati da funzioni ma che riescono ad attrarne di nuove”.
Guarda la video intervista a Cino Zucchi sul canale youtube di Scali Milano
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