Progettare un grattacielo come simbolo del dialogo tra due civiltà con radici millenarie, come sono quella italiana e quella cinese. Questo lo scopo dello Studio Marco Piva, coinvolto nel progetto delle Tonino Lamborghini Towers a Chengdu (client Chengdu Donghe Real Estate), megalopoli di oltre 15 milioni di abitanti e capoluogo della provincia occidentale del Sichuan della Repubblica Popolare. Il progetto vede coinvolto il team di architettura italiano nel disegno di facciate e interni dell’hotel di lusso, di appartamenti, del meeting center e del centro commerciale. A completare il mix funzionale del lotto sarà anche un teatro, importante elemento di riferimento artistico e di promozione della cultura regionale.
Contesto. L’operazione ha preso il via nel 2019 e rientra nello stretto rapporto fra Lamborghini e JHM (Join.In Hospitality Management), partner locale scelto dal brand italiano per avviare dei progetti nell’ambito del tema Hotel & Resort, in Asia. La prima struttura in Cina a cinque stelle è stata inaugurata nel 2012 a Suzhou, a cui se ne sono aggiunti altri due rispettivamente a Kunshan (2013) e Huangshi (2014). Su questa linea si inserisce l’albergo di Chengdu, 210 stanze, affiancato da una torre con 462 appartamenti e un hub di servizi per i clienti. Entro il 2020 verranno invece completati gli hotel in costruzione a Xian e la prima fase di un resort a Yixing. A chiudere l’outlook sulle operazioni immobiliari della Tonino Lamborghini, la costruzione di un altro resort questa volta a Saipan, nelle Isole Marianne (US).
Progetto. Per disegnare gli interni, SMP è partito da un’analisi del contesto, con un passaggio che ha generato quindi un concept ispirato alla natura, alle forme e alla cultura del luogo. Scopo principale, quello di disegnare spazi compatti composti da linee eleganti e dotati di arredi e finiture di qualità. In tutti gli ambienti risulterà evidente la fusione fra elementi della cultura cinese e della tradizione italiana. Una scelta evidenziata dai materiali e dalle trame: i futuri ospiti troveranno nelle loro camere marmi decorati e forti linee verticali che ricordano le canne di bambù, elemento naturale tipico delle riserve naturali prossime alla città. Forte anche la presenza del cerchio, che si ritrova in lampade e tavolini, un rimando alla tradizione dell’ombrello cinese. Il dialogo fra le due culture si ritrova anche nella scelta di coinvolgere aziende locali e italiane: in quest’ottica va vista la scelta di affidare la costruzione di parte del mobilio, come le cucine, a manifatture con sede a Chengdu, senza rinunciare a grandi firme del design nostrano come Molteni, Poltrona Frau, Gessi e Poliform.
Numeri. Per la sola Torre B, quella che ospiterà gli appartamenti e l’hotel Lamborghini, sono previste 462 unità suddivise in 18 tipologie diverse e comprese fra i 48 e i 135 mq. Presenti anche aree comuni, lounge, reception e lift lobby. Il tutto in un’area con una superficie totale di poco inferiore ai 108mila mq.
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