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Due interventi per edifici simbolo della città. Spazio al social housing e alle residenze per studenti

Torino, Cdp e Agenzia del Demanio in campo per la rigenerazione urbana

di Chiara Brivio | pubblicato: 28/07/2020
«Un intervento che traguarda un nuovo obiettivo di offerta abitativa moderna ed accessibile, ricca di servizi alla persona» 
Cdp
Torino, Cdp e Agenzia del Demanio in campo per la rigenerazione urbana
«Un intervento che traguarda un nuovo obiettivo di offerta abitativa moderna ed accessibile, ricca di servizi alla persona» 
Cdp

Palazzine del MOI ed Ex Manifattura Tabacchi: due progetti di rigenerazione che certamente risuonano molto familiari ai torinesi. Dopo anni di blocchi, incertezze, e persino sgomberi nel caso dell’ex villaggio olimpico, nelle ultime settimane è stata raggiunta una soluzione per entrambi, grazie al coinvolgimento e alla collaborazione tra la Città di Torino e due partner istituzionali del calibro di Cassa Depositi e Prestiti e Agenzia del Demanio.

Per quello che riguarda le sette palazzine di Borgo Filadelfia, a sud della città, costruite per ospitare gli atleti delle Olimpiadi invernali del 2006, una cordata mista pubblico-privata costituita da Fondo Abitare Sostenibile Piemonte (FASP), gestito da InvestiRE sgr e sostenuto dal FIA (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti), dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, dalla Fondazione CRT – per il tramite del Fondo Social & Human Purpose, Comparto A, gestito da REAM SGR – e da altre fondazioni bancarie piemontesi, ha rilevato nei giorni scorsi questi edifici dal Fondo Città di Torino, gestito da Prelios sgr.  

Emblema di un lungo e difficile processo di liberazione definitiva – la sindaca Chiara Appendino nel comunicato congiunto dell’operazione lo definisce «il teatro della più grande occupazione abusiva d'Europa» – che si era concluso l’estate scorsa (anche grazie all’intervento della Diocesi), oggi uno dei luoghi simbolo di degrado di Torino sarà oggetto di un intervento di rigenerazione che lo trasformerà in un complesso di housing sociale, con oltre 400 posti letto per la residenzialità temporanea a tariffe agevolate. La gestione delle palazzine è stata affidata a Camplus, tra i leader sul mercato, che a Torino arriverà ad avere 2.000 posti letto dal prossimo anno accademico (Covid permettendo). Un intervento che, come si legge nella nota di Cdp, «traguarda un nuovo obiettivo di offerta abitativa moderna ed accessibile, ricca di servizi alla persona, per Torino – città universitaria e a forte vocazione culturale che continua a vivere una fase di grande progettualità, grazie a diverse iniziative». Iniziative che sono sostenute anche dal FIA (Fondo Investimenti per l’Abitare), di cui il Gruppo CDP è gestore e principale investitore, e che negli ultimi anni hanno mobilitato risorse per oltre 200 milioni di euro per 1.200 alloggi sociali e 1.350 posti letto in residenze studentesche e temporanee.

Simile, ma con una storia diversa, il caso dell’Ex Manifattura Tabacchi, per la quale è stato appena aperto un bando di gara con base d’asta di 6,6 milioni di  euro, con scadenza per la presentazione delle offerte fissata al 13 ottobre 2020. Un’area di 46.000 mq situata nella periferia nord della città e abbandonata definitivamente dal 1996, che sarà oggetto di un intervento non solo di rigenerazione urbana, ma anche di valorizzazione e opportunità di sviluppo sociale. Durante la presentazione del bando e dei vari scenari di riqualificazione, alla quale erano presenti la stessa sindaca Appendino Antonio Agostini, neo-direttore dell’Agenzia del Demanio, partner dell’operazione, è stato sottolineato come la rigenerazione dell’immobile potrà prevedere destinazioni d’uso residenziali, quali il social housing o le residenze universitarie, ma anche commerciali e direzionali. 

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Tag: città; housing
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