Riqualificare e innovare gli spazi della caserma Amione a Torino con l’obiettivo di dar vita ad una vera e propria cittadella della Pubblica Amministrazione entro il 2025. Questo l’intervento richiesto dalla città della Mole ad architetti italiani e stranieri tramite una call internazionale divisa in due gradi, alla quale si potrà partecipare tramite la piattaforma concorsiarchibo.eu. Previsti premi per il primo classificato, a cui andranno oltre 100mila euro, e per i quattro finalisti non vincitori che riceveranno 10mila euro ciascuno.
Occasione per raccontare gli elementi salienti del bando è stata una conferenza stampa che si è svolta presso il Mastio della Cittadella del capoluogo piemontese. La sindaca Chiara Appendino, il direttore generale dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi, il direttore della task force immobili del Ministero della Difesa Giancarlo Gambardella, il segretario regionale per il Piemonte Gennaro Miccio e il presidente dell’Ordine degli Architetti torinesi Massimo Giuntoli, hanno evidenziato gli elementi positivi del progetto di rigenerazione urbana dal punto di vista economico e sociale.
Dal bando di gara per il nuovo “Federal Building Torino”, così definito dal promotore, l’Agenzia del Demanio, risulta chiaro come ai partecipanti si chieda di realizzare un masterplan innovativo riguardante non solo il grande volume, che presenta alcuni ambienti sottoposti a vincolo storico artistico, ma anche l’isolato circostante. All’interno di un’area di 42,250 mq, comprendente la caserma Amione e gli spazi limitrofi, verranno collocati servizi dedicati al cittadino, uffici di 19 diverse amministrazioni e parcheggi, oltre a 7,300 mq di verde. Ciò consentirà di accorpare tutti i dipartimenti pubblici distribuiti in città all’interno di un unico edificio, con le funzioni militari che saranno invece trasferite nella caserma Dabormida assieme alla collezione del Museo d’Artiglieria.
Per coloro che accederanno al secondo grado, sono stati stabiliti degli obiettivi specifici: efficienza energetica, qualità architettonica, elementi caratteristici di uno smart building, ecosostenibilità e durabilità delle opzioni proposte. Secondo i calcoli del Demanio, i lavori costeranno circa 60 milioni di euro ma porteranno ad un risparmio di 8 milioni annui per i contribuenti, cifra ottenuta dalla razionalizzazione della macchina burocratica. Nel nuovo “Federal Building” verranno infatti trasferiti 2mila addetti della pubblica amministrazione, un numero importante se si pensa anche ai risvolti economici e di rigenerazione urbana che un’operazione di tale portata dovrebbe essere in grado di attivare. L’attenzione alla qualità del progetto e dei risvolti che questo avrà sul quadrante occidentale di Torino è reso evidente dalla composizione della giuria che vede architetti e ingegneri, ma anche paesaggisti ed esperti di pianificazione urbana.
Le tappe. Già online dal 4 giugno, la deadline per presentare la propria proposta e partecipare al primo grado di selezione è fissata per il 3 agosto. Il 17 settembre saranno resi noti i finalisti che avranno tempo fino al 16 novembre per inviare il progetto che potrebbe ottenere il primo premio. I vincitori saranno annunciati il 21 dicembre 2018.
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