Dialogo con la comunità, sostenibilità ambientale e flessibilità degli spazi. I due progetti vincitori del concorso "Torino Fa Scuola", annunciati oggi in diretta Facebook, si propongono come esempio per la gestione dei concorsi e dei successivi interventi per la riqualificazione delle scuole. Parliamo di due istituti secondari di primo grado, il Fermi e il Pascoli di Torino, il primo risale a fine ‘800 e l’altra è stata realizzata negli anni ’60, che nei prossimi anni, in virtù dei nuovi progetti voluti da Fondazione Agnelli e Compagnia di San Paolo, saranno completamente rigenerati con nuove aree per la didattica e per lo studio individuale, grandi spazi di incontro, laboratori tematici e zone relax.
Ad aggiudicarsi il primo premio per l’istituto Fermi è stato il team guidato da Alberto Bottero, mentre per il Pascoli ha vinto il gruppo di Silvia Minutolo. I due studi, entrambi torinesi, sono stati scelti tra 275 progetti (177 per la scuola Fermi e 98 per Pascoli), provenienti anche dall’estero.
L’operazione sulla scuola Pascoli punta a creare più spazi di incontro, rispetto all'edificio esistente, creando un foyer multifunzionale che sarà atrio ma anche zona relax per gli studenti. Sul complesso Fermi invece, i progettisti hanno ideato una vera e propria community school, in cui tutto l’interno della scuola è ripensato come un paesaggio di apprendimento articolato, attraverso gli arredi in diverse tipologie di ambienti.
“Crediamo che le aule di apprendimento debbano essere spazi attivi – ha dichiarato Andrea Gavosto, Direttore della Fondazione Agnelli – e con questa iniziativa abbiamo voluto promuovere una nuova concezione e definizione degli spazi, che tenga conto della necessaria interazione tra architettura e pedagogia. Si parla spesso di sicurezza, ma è necessario anche pensare a come adattare le strutture scolastiche alle esigenze didattiche di domani”.
Un concorso virtuoso, come ha sottolineato più volte l’assessore all’Istruzione di Torino Federica Patti, anche per la gestione del concorso, che ha rispettato perfettamente le tempistiche. “Abbiamo voluto essere un esempio – ha aggiunto successivamente Francesco Profumo, Presidente della Compagnia San Paolo - troppo spesso il nostro Paese è molto creativo ma ha difficoltà a portare a termine le iniziative. Vogliamo essere non solo un riferimento però a livello burocratico ma anche pedagogico – ha proseguito Profumo – le nuove scuole infatti conterranno i professionisti di domani. I bambini che cominceranno le scuole elementari nel 2017, finiranno le superiori nel 2029, quando le tecnologie saranno molto più evolute di oggi. Dobbiamo quindi costruire delle scuole considerando che questi ragazzi una volta usciti si troveranno di fronte ad un mondo completamente diverso da quello di oggi – e aggiunge – investire sulla scuola, significa investire nella valorizzazione del Paese”.
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