Il JW Marriott Venice Resort & Spa progettato da Matteo Thun & Partners all’isola di Sacca Sessola è solo l’ultimo hotel di nuova generazione costruito in un’isola veneziana. Murano resta l’isola di maggiore appeal con nuove strutture in arrivo. È pronto al decollo il ‘Progetto Venezia’ per la valorizzazione della caserma Miraglia sull'isola delle Vignole destinato a diventare un resort di lusso. E ancora, è partita la corsa tra gli investitori per partecipare al piano di sviluppo del Lido, dopo l’impegno confermato di Cdp con Club Med e Th resorts per convertire l’ex Ospedale al Mare e di Coima in campo per la riqualificazione degli hotel Excelsior e Des Bains.
Il Comune di Venezia cerca di arginare l’ondata di nuove strutture alberghiere nel centro storico, ma sulle isole non si vede altra alternativa per la rigenerazione di complessi abbandonati e aree degradate.
Progetto Venezia. Ai primi di settembre Difesa Servizi, la società in-house del ministero della Difesa pubblicherà l'invito a manifestare interesse per la riconversione della caserma Miraglia, primo atto della procedura a evidenza pubblica per la concessione della struttura ai privati fino a 50 anni. La caserma si estende su un'area di 197.000 mq, su cui insistono 30 costruzioni per un totale di circa 20.000 mq di superfici coperte ed un volume totale di 100.000 mc.
Il complesso è situato in una posizione privilegiata della laguna, a 10 minuti dal canale della Giudecca e a 15 minuti da Murano, e presenta condizioni eccezionali, secondo Difesa Servizi, in termini di infrastrutture e spazi navigabili.
Sul Lido si è concentrata l’attenzione della nuova Agenzia Sviluppo Venezia, voluta dal sindaco Luigi Brugnaro per curare la valorizzazione di tutte le iniziative di investimento mobiliare e immobiliare del Comune, con l’obiettivo di attirare capitali ed investimenti. Nel “Patto per Venezia”, sottoscritto con il Governo, l’Agenzia era stata identificata per occuparsi specificatamente del recupero e della rifunzionalizzazione di Porto Marghera, oltre ad altre aree come l’Arsenale, ma nella sua prima uscita pubblica (21 luglio) l’Agenzia guidata da Beniamino Piro ha acceso un faro sul Lido portando alla corte di Ca’ Vendramin decine di potenziali partner e investitori.
Grande interesse da parte della Cina, con la presenza di Yuan Cuiming, ceo di First Italy, Vieri Nissim, advisor del Fondo Yida, Marco Bettin, direttore della Fondazione Italia-Cina.
Fermento tra le banche, con Unicredit e Banca Intesa in prima linea a fianco di Coima per la rigenerazione dei due super-hotel. A patto che si sappia coniugare “visione, capacità di decisione e execution” come ribadiscono i responsbili del real estate delle banche.
Attenzione anche da parte degli imprenditori italiani, com’è il caso del Gruppo Marzotto di Vicenza impegnato nella rigenerazione dell’ex Colonia Marina di Padova, con un recupero a uso alberghiero. L’area, inserita nel contesto paesaggistico dell’Oasi delle Dune degli Alberoni, è stata ripensata con un masterplan che prevede tre macro-ambienti: social, quiet e living. Si propone l’abbattimento di edifici non tutelati e di basso pregio e la sostituzione con un nuovo edificio sfruttando il bonus edificatorio del 10% della superficie lorda rispetto all’esistente previsto dal Piano Attuativo. “Non abbiamo ancora avuto l’autorizzazione – ha commentato Alberto Giacobbo del Gruppo Marzotto – non essendo tra l’altro approvata la piscina che riteniamo sia necessaria per un comparto di lusso”.
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