Montuori e il futuro della Capitale. In pipe line la nuova Tiburtina

Urbanistica a Roma: priorità, strategie pubbliche e negoziazione con i privati

di Paola Pierotti | pubblicato: 22/01/2021
«Tiburtina andrà vista come la testa di un sistema da leggere nel suo insieme, con Tuscolana e Pigneto. E con tutte le ricadute»
Luca Montuori
Urbanistica a Roma: priorità, strategie pubbliche e negoziazione con i privati
«Tiburtina andrà vista come la testa di un sistema da leggere nel suo insieme, con Tuscolana e Pigneto. E con tutte le ricadute»
Luca Montuori

Tiburtina e lo Sdo (il sistema direzionale orientale, già ideato alla fine degli anni ‘50), fino alla stazione Tuscolana, Flaminio, Ex Fiera, Eur (magari collegato direttamente a Fiumicino con un’infrastruttura in ipotesi). Sono queste le aree dove c’è più fermento a Roma in termini di scelte urbanistiche e di opportunità per i privati. Traguardando il futuro della Capitale, accanto al Comune ci sono in campo soggetti istituzionali come il Gruppo FS con cui è appena partita anche la gara per la valorizzazione di Piazza dei Cinquecento, ma anche CDP, che all’Eur avanza con il cantiere delle Torri Ligini (investimenti per 138 milioni di euro, commercializzazione nelle mani di JLL e consegna prevista per il 2023) ed è coinvolta anche nell’area del Flaminio, con lo sviluppo dell'ex caserma Guido Reni, dove nelle scorse settimane è stato aggiudicato intanto il concorso per il polo civico. Su questo progetto, ricevuto il definitivo ok dall’assemblea capitolina per la trasformazione del sito, si attende il via libera della Regione (che tra l’altro ha già partecipato alla conferenza dei servizi). A quel punto la palla passerà agli sviluppatori. Chi saranno? Sono aperte tre strade per la trasformazione: Cdp, Cdp con i privati (anche in considerazione del mix funzionale) o solo privati.

Per l’Ex Fiera invece è stata annunciata una ripartenza, anche con un concorso per la progettazione, e qui la regia è in mano a Fiera Investimenti.

Grandi aree e scommesse per la città per i prossimi anni. Anche con la candidatura di Expo 2030, annunciata dalla sindaca Raggi lo scorso autunno.

Tra le operazioni pronte al decollo c’è Tiburtina. Roma Capitale e FS Sistemi Urbani stanno da tempo lavorando su un’ipotesi di costruire insieme il Polo Est con la densificazione di Tiburtina e con trasferimenti di superfici delle aree dell’anello ferroviario. A fine dicembre è stato presentato in Comune un avanzamento di una proposta di masterplan, «ragionando su uno sviluppo con una visione temporale di 10-15 anni. Un vero polo denso – racconta Luca Montuori, assessore all’Urbanistica del Comune di Roma – che riattivi lo Sdo, che faccia di quest’area un pezzo di città, senza torri». Un progetto di riferimento a scala internazionale? «Non la Défense di Parigi, piuttosto penso a Potsdamer Platz, a Berlino, nel quartiere Tiergarten, con gli edifici di Hans Kollhoff e Renzo Piano. Qui a Tiburtina la vera sfida sarà il mix funzionale».

Per rendere concreto il progetto, non ci sarà probabilmente tempo per impostare un altro Piano Regolatore. Secondo Montuori però, «sarà possibile, all’interno di un framework definito, ipotizzare un pilota e lavorare per progetti strategici. L’anello verde – racconta – raccoglierà gli indirizzi più recenti dello sviluppo urbano e potremo immaginare un trasferimento di cubature qualora ci siano criticità nel garantire la qualità degli spazi. Fanno così città come Parigi ma anche Londra. Tiburtina – continua Montuori – andrà vista come la testa di un sistema da leggere nel suo insieme, con Tuscolana e Pigneto. E con tutte le ricadute».

In copertina l'area della Stazione Tiburtina, Luigi Filetici Images

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Tag: città; masterplanning; spazi pubblici
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