È iniziata il 7 novembre a Marrakech la Cop22, la ventiduesima Conferenza delle Parti, che dovrà occuparsi di delineare le linee d’azione per poter raggiungere gli obiettivi sanciti nell’Accordo siglato a Parigi nel 2015. Diversi i nodi da sciogliere a partire dall’assenza di meccanismi di controllo e di sanzione rispetto all'inosservanza degli obblighi da parte dei paesi, elementi necessari per dare all’Accordo un carattere vincolante. Nonostante le criticità, Carlo Carraro, direttore del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, in riferimento al trattato parigino, parla di “successo”. “Ci sono molte ragioni per essere soddisfatti - ha affermato Carraro in un’intervista rilasciata a Repubblica il 4 novembre - veniamo da quasi mezzo secolo in cui le emissioni di Co2 sono aumentate ad un tasso crescente. Se applicato, l’accordo di Parigi stabilisce che questa crescita debba fermarsi nel 2030”.
In occasione dell’inizio della Conferenza, a Roma l’associazione A Sud e il Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali (CDCA) hanno presentato alla Camera il rapporto “L’Italia vista da Parigi”. Le due realtà impegnate da più di 10 anni in percorsi di informazione e ricerca ambientale, hanno analizzato in 121 pagine gli impegni internazionali in relazione alle politiche nazionali nella lotta ai cambiamenti climatici. Focus del rapporto è l’Accordo di Parigi del dicembre scorso, entrato in vigore il 4 novembre grazie al raggiungimento della ratifica di almeno 55 paesi rappresentanti il 55% dei responsabili delle emissioni globali. “All’interno del dossier - ha affermato Marica Di Pierri, presidente del CDCA e co-autrice del rapporto - sono presentati diversi studi che dimostrano come gli impegni presi a livello internazionale siano poco ambiziosi e non sufficienti a raggiungere l’obiettivo stabilito nell’articolo 2 del documento di Parigi, che prevede di mantenere l’innalzamento del livello della temperatura entro i due gradi centigradi”.
“L’Italia vista da Parigi” punta i fari sulla coerenza delle politiche intraprese dal governo italiano rispetto agli impegni assunti all’interno dell’Accordo di Parigi. Sei i provvedimenti analizzati nel rapporto a partire dalla Strategia Energetica Nazionale (SEN) varata dal governo Monti nel 2013, fino ad arrivare al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 agosto 2016 che, insieme al decreto Sblocca Italia, prevede la realizzazione sul territorio nazionale di 12 nuovi inceneritori. Si stima che con questa operazione verranno bruciati 1,8 milioni di tonnellate in più di rifiuti ogni anno rispetto ad oggi, che emetteranno anche 1,5 milioni di tonnellate di Co2 oltre alle emissioni standard annuali.
Di rivoluzione energetica e green technologies ha parlato anche Tosca Ballarini, ricercatrice e altra co-autrice del rapporto. “Oggi l’energia rinnovabile è diventata economicamente accessibile, si pensi che un pannello solare ha un prezzo medio inferiore del 90% rispetto al 2008. Tra il 2015 e il 2040 si trasformerà radicalmente il modo in cui produrremo energia - ha continuato Ballarini citando la ricerca New Energy Outlook 2016, realizzata dalla Bloomberg New Energy Finance - non perché le scorte di carbone e petrolio stiano diminuendo, ma perché esistono già delle alternative più economiche”. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) la transizione a cui già stiamo assistendo non sarà sufficiente a raggiungere gli obiettivi di contenimento del cambiamento climatico stabiliti con l’accordo di Parigi, ma servono politiche nazionali che disincentivino le fonti fossili e incentivino realmente le tecnologie rinnovabili.
In rappresentanza di Coalizione Clima, che raggruppa oltre 250 associazioni, è intervenuta infine Francesca Rocchi che, alla luce dei cambiamenti che stiamo vivendo, ha ricordato come sia fondamentale ripensare i piani di adattamento e di manutenzione del territorio. “Il nostro Paese ha urgente bisogno di un piano straordinario per la progettazione e la realizzazione di opere di messa in sicurezza, sia da un punto di vista idrogeologico, sia da un punto di vista sismico”.
Appuntamento a Marrakech per due settimane con governi, Ong e media internazionali per fare un punto sul tema e fare un passo dopo Parigi 2016. In questi giorni anche in Italia sono molti gli eventi che pongono il focus sulle politiche energetiche e sulla Cop22, dalla presentazione del documento "Parigi ed Oltre” di Enea, Ispra e Ministero dell’Ambiente, che raccoglie analisi e proposte delle politiche nazionali intraprese dopo Parigi fino al 2030 (27 ottobre), all’inaugurazione del Progetto Scuola di Italian Climate Network che promuove attività di educazione ambientale nelle scuole (4 novembre). L’Italia è attiva su questi temi con iniziative puntuali e in questi giorni a Milano è in programma Urbanpromo (8-11 novembre) con alcuni appuntamenti legati alle Smart City e all’efficienza energetica applicata al patrimonio costruito, in occasione della Fiera Ecomondo di Rimini sono previsti gli Stati Generali della Green economy (8-9 novembre).
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