Un luogo a due passi dalla frenesia della città, uno spazio per un tempo off line e godere della natura, del benessere e, soprattutto, dell’arte. L’effetto per chi eleggerà a proprio rifugio temporaneo Villa Altissimo, ambito del concorso a due passi da Torino, dovrà essere sostanzialmente questo. A chiederlo Young Architects Competitions (YAC) e Urban Up | Unipol, i due soggetti che hanno lanciato il concorso Hill of the Arts.
Dopo il contest per una Kid’s Factory di 27mila mq a Laveno Mombello nel 2018, la joint venture ha dato vita ad un’altra gara rivolta ai giovani progettisti. Si cerca un’idea per un’architettura contemporanea che si dovrà contestualizzare con la preesistenza di grande pregio. Ad essere riqualificati, inoltre, saranno anche i 6 ettari di parco che circondano la Villa e le altre strutture principali, con l’obiettivo di definire una nuova integrazione fra la funzione ricettiva e la vocazione artistica. Procedura telematica e montepremi di 20mila euro (10mila al vincitore), deadline per la consegna degli elaborati fissata al 29 aprile.
L’oggetto. Il nucleo principale della Villa venne costruito intorno alla metà del XVIII secolo per volere della casa regnante dei Savoia. Dopo circa un secolo, nel 1840, vennero realizzati una serie di elementi volti ad aumentarne il pregio. Fra questi la terrazza monumentale, lo scalone interno e numerose decorazioni. Nel secondo dopoguerra la residenza entrò in possesso di privati, in particolare di Renato Altissimo, imprenditore, deputato e ministro della neonata Repubblica Italiana. All’epoca risale l’ampliamento del cottage, sorto da quelli che dovevano essere i rustici della villa. Ad influenzare le proposte sarà anche la topografia peculiare che caratterizza l’area e che permetterà di disegnare percorsi, nicchie e punti panoramici con l’obiettivo di generare un vero e proprio parco d’arte.
L’intervento. Diverse le indicazioni fornite dai proponenti del concorso per garantire il rispetto del pregio architettonico e paesaggistico dell’ambito d’intervento. Ammesse nuove volumetrie che però dovranno rispettare alcune caratteristiche come ad esempio l’altezza, inferiore ai 5 metri e una superficie non superiore a 300 mq. I materiali, a prescindere che siano tradizionali o hi-tech, dovranno dialogare con il paesaggio circostante e con le preesistenze. Queste ultime non potranno essere demolite, mentre sarà possibile realizzare ambienti ipogei e prevedere la piantumazione di nuove alberature. Altra parola chiave quella della sostenibilità energetica.
Le funzioni. Linee guida puntuali riguardano la tipologia degli interventi. All’interno della Villa e del suo parco, infatti, dovranno trovare spazio un auditorium per un massimo di 50 posti, tre appartamenti riservati agli artisti e 14 suite eleganti. Strutture a metà fra l’installazione e il rifugio dovranno, invece, essere allestite nel verde. Il complesso ospiterà anche dei laboratori, una galleria espositiva, un ristorante aperto al pubblico e una zona wellness conforme ai più diffusi standard ricettivi.
La commissione. Menzione particolare merita il comitato preposto a giudicare l’esito del concorso che sarà presieduto dall’archistar Daniel Libeskind. Tra gli altri Patrik Schumacher (direttore di Zaha Hadid Architects), Emmanuelle Moureaux (Emmanuelle Moureaux Architecture + Design), Lukas Barry (Carmody Groarke) e Paolo Danelli (DAP Studio). Non mancherà anche la componente artistica con Edoardo Tresoldi, indicato nel 2017 da Forbes fra gli under 30 più influenti al mondo, ed Emanuele Montibeller, direttore artistico e curatore di progetti culturali per l’associazione Arte Sella.
I premi. Al vincitore andranno 10mila euro, mentre al secondo classificato 4mila, al terzo 2mila e mille per ognuna delle quattro menzioni gold previste.
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