Tre progetti verso il cantiere: il Museo dell’Ebraismo di Ferrara, un complesso di 110 alloggi a Milano e un intervento mixed use in Francia

Dieci anni di Scape: decine di concorsi, 4 anni di Bim e un ufficio a Parigi

di Paola Pierotti | pubblicato: 21/10/2014
"Prima di partire bisogna studiare. Abbiamo investito in una forte attività di networking e nel 2008 siamo stati premiati in Francia con i “Nouveaux Albums des Jeunes Architectes” dal Ministero della Cultura e della Comunicazione francese. Gli Albums sono un riconoscimento importante che ogni due anni viene conferito a studi di under35, un premio non per quello che hai fatto ma per quello che saresti capace di fare e grazie a questa opportunità abbiamo iniziato a conoscere il territorio e siamo stati selezionati in numerosi concorsi"
Ludovica Di Falco
Dieci anni di Scape: decine di concorsi, 4 anni di Bim e un ufficio a Parigi
"Prima di partire bisogna studiare. Abbiamo investito in una forte attività di networking e nel 2008 siamo stati premiati in Francia con i “Nouveaux Albums des Jeunes Architectes” dal Ministero della Cultura e della Comunicazione francese. Gli Albums sono un riconoscimento importante che ogni due anni viene conferito a studi di under35, un premio non per quello che hai fatto ma per quello che saresti capace di fare e grazie a questa opportunità abbiamo iniziato a conoscere il territorio e siamo stati selezionati in numerosi concorsi"
Ludovica Di Falco

Scape ha compiuto dieci anni. La società è stata inizialmente fondata a Roma da Ludovica Di Falco, Francesco Marinelli e Paolo Mezzalama, e nel 2005 ha aderito Alessandro Cambi. Scape fin dalla sua apertura si è orientato verso il mercato italiano e quello internazionale e oggi ha due sedi: la principale a Roma e dal 2008 una anche a Parigi. Il progetto da poco ultimato “è stato il Caronte verso Parigi grazie ad un concorso ad inviti vinto nel 2010”.

“Abbiamo puntato sulla Francia perché in Italia è tutto molto complicato. Per fortuna ora il Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara è andato in cantiere, ma nei primi anni della nostra attività - racconta Ludovica Di Falco - eravamo trentacinquenni, avevamo vinto importanti concorsi come quello per il passante di Mestre con Anselmi indetto dall’Anas o ancora quello per la piazza del polo fieristico di Bologna, e non se ne è fatto nulla”. Da questa insoddisfazione è nata l’idea di puntare su una realtà diversa. “Dovevamo trovare un sistema dove i concorsi si vincono e le opere si realizzano in tempi brevi” ha sintetizzato Di Falco.

La Francia è una piazza importante per tanti studi italiani. Non solo per i grandi Renzo Piano e Massimiliano Fuksas ma anche per studi come 5+1AA o n!studio, recentemente anche lo studio Piuarch si è aggiudicato un concorso privato per una sede aziendale e tra i giovani oltre a Scape hanno da poco ultimato un edificio mixed use anche MAB Arquitectura con LAPS. Una piazza promettente ma non scontata (come racconta anche lo studio parigino Archi5).

“Prima di partire bisogna studiare, prima di vincere questo il concorso per il polo che include un centro sportivo, spazi per i giovani e un centro di adattamento psicopedagogico - racconta l’architetto di Scape - per tre anni abbiamo fatto candidature; abbiamo investito in una forte attività di networking e nel 2008 siamo stati premiati in Francia con i “Nouveaux Albums des Jeunes Architectes” dal Ministero della Cultura e della Comunicazione francese”. Gli Albums sono un riconoscimento importante che ogni due anni viene conferito a studi di under35, “un premio non per quello che hai fatto ma per quello che saresti capace di fare - spiega Di Falco - e grazie a questa opportunità abbiamo iniziato a conoscere il territorio, siamo stati selezionati in numerosi concorsi e abbiamo investito nel networking”.

Oggi non sarebbe altrettanto facile. “Abbiamo avuto la fortuna di farlo cinque anni fa - dice Di Falco - anche in Francia i progetti sono diminuiti e nelle candidature ad inviti mentre una volta si ricevevano 130 dossier, oggi se ne contano anche 250. Riscontriamo anche un maggiore protezionismo rispetto agli studi esteri, soprattutto se piccoli e giovani”.

Scape oggi conta una ventina di professionisti insieme ai 4 soci che fanno la spola Roma-Parigi. Scape lavora principalmente in Italia, Francia e Svizzera, e della realtà francese lo studio apprezza tra tante buone cose il fatto che non si lavori con il massimo ribasso negli appalti. “Gli appalti vengono aggiudicati sulla base della metodologia costruttiva, dei tempi e dei costi ma non del criterio assoluto del massimo ribasso - spiegano i progettisti - e per il progetto di rue Paul Meurice siamo stati coinvolti dalla committenza per un’assistenza diretta rivolta alla selezione delle imprese, per esaminare le proposte per conto della Direzione del patrimonio dell'architettura”.

Dopo dieci anni “siamo molto felici di esserci consolidati e di essere ancora tutti insieme: non è scontato mantenere saldo l’intento comune e di continuare insieme in questo momento particolarmente difficile per il mercato delle costruzioni" dicono gli architetti. "Lo studio in Francia sicuramente ci ha dato coraggio - dice Ludovica Di Falco - aver visto che dal nulla siamo riusciti ad aprire un ufficio in un contesto che non conoscevamo ci dà la forza di pensare che in futuro si potrà rifare”.

Per raggiungere i propri obiettivi Scape da quattro anni ha adottato la filosofia BIM (building information modeling). “Anche questo tema ci sprona verso nuove prospettive sul metodo di lavoro e per favorire il confronto con tutta la filiera del mercato, riportando la costruzione al centro del processo progettuale” spiegano gli architetti.

Oltre al Museo di Ferrara i principali progetti e lavori oggi per Scape sono un complesso per 110 alloggi a Milano in Bovisa e un secondo grande progetto di 17mila mq ad uso misto in Francia per il quale a breve si depositerà il permesso di costruire.

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